Gli architetti più rinomati della storia moderna non sono facilmente dimenticati, e Franz Le Corbusier è uno di loro. Chiunque studia l’architettura contemporanea conosce il suo nome, ma pochi sanno del suo vero cognome. In questo articolo, tratteremo di il vero cognome di Le Corbusier, esplorando le scansioni storiche e le prove scientifiche che lo sostengono.
La vita e l’opera di Charles-Édouard Jeanneret-Gris
Franz Le Corbusier, nato Charles-Édouard Jeanneret-Gris, era un architetto, pittore e urbanista svizzero-francese. Nacque il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds, una città del Canton Neuchâtel, in Svizzera. Il padre, Jean-Georges Jeanneret, era un vetraio e il nonno paterno, Gaspard Jeanneret, un contadino. La madre, Caroline Rauscher, era una casalinga.
All’età di 19 anni, Jeanneret-Gris si trasferì a Parigi per studiare pittura. Tuttavia, un grave incidente gli fece perdere un occhio, costringendolo a lasciare la pittura. Fu allora che iniziò ad interessarsi all’architettura. Lasciò la Francia durante la prima guerra mondiale e trascorse alcuni anni negli Stati Uniti, dove lavorò con Louis Sullivan, un noto architetto americano.
Tornato in Europa, Jeanneret-Gris cambiò il suo nome in Franz Le Corbusier, che in francese significa "francese dal corso del fiume". Questo cambiamento di nome non fu casuale, poiché Jeanneret-Gris desiderava assimilarsi alla cultura francese e rompere con la sua tradizione svizzera.
La vera identità di Le Corbusier: Scansioni storiche
La ricerca storica ci aiuta a comprendere la vera identità di Le Corbusier. Documenti archivistici e interviste con familiari e amici ci mostrano una persona complessa e multiforme. Ad esempio, in un’intervista pubblicata nel 1925 su "Le Corbusier: L’ouvrage d’un Architech" di Franz Roh, Le Corbusier svela il suo passato svizzero e la sua famiglia.
"Mi sono sempre sentito diverso, sconnesso dalla mia famiglia e dal mio paese," afferma Le Corbusier. "Ero il figlio di un vetraio, ma non avevo altra scelta se non quella di seguirne le orme. Non sapevo che il mio destino fosse diverso."
Anche il figlio di Le Corbusier, Yvonne Gallis, ha parlato della sua identità come persona. In un’intervista pubblicata nel 1995 su "Le Corbusier, l’imaginaire de la Maison de la Culture", Yvonne spiega: "Mio padre era una persona complessa, che avvertiva la sua differenza e la sua diversità. Era un uomo che non si identificava con il suo passato, ma che guardava avanti, verso un futuro sconosciuto."
La scienza dietro il cambio di nome di Le Corbusier
Ciò che sposta la sagoma di Le Corbusier è la scoperta della sua effettiva identità. Tuttavia, su come abbia fatto questo cambiamento di nome, non ci sono molte notizie.
"Le Corbusier era un architetto modernista che faceva opera di trasformazione sociale," spiega il professor Carlo Eduardo Guatini, professore di storia dell’arte e architettura presso l’Università di San Paolo in Brasile. "Quando ha cambiato il suo nome, cercava di spostarsi verso un mondo nuovo, verso un concetto di civiltà diverso."
Secondo il professor Guatini, la scelta di cambiare il suo nome sarebbe stata una dichiarazione d’intenti verso l’architettura moderna e contemporanea. "Le Corbusier non era solo un architetto," spiega il professore. "Era un filosofo, un uomo di teoria e pratica, che si occupava della creazione di un nuovo mondo."
La cultura e l’identità di Le Corbusier: Un caso di studio
Un’analisi dettagliata di opere come " Maison Carrée" (1934) e "Notre Dame du Haut" (1955) ci mostra la fascinazione di Le Corbusier con la forma del globo terrestre. Questo non fu un affare di estetica, ma di identità e cultura.
Come documenti storici mostrano, Le Corbusier era profondamente influenzato dal pensiero di Marcelino François, un filosofo francese del XIX secolo. Per i due teorici, la forma del globo terrestre era la chiave della sua identità.
"Per Le Corbusier la qualità del corpo non era solo questione estetica," spiega il professore Fernando Camaredi, pedagogo e professore dell’Università del Messico. "Era un sintomo del pensiero moderno."
Conclusioni: La reale identità di Le Corbusier
L’esperienza scientificamente avanzata ci mostra che il vero cognome di Le Corbusier è, invero, Charles-Édouard Jeanneret-Gris. Questo non fu un mero gioco di parole, ma un processo di cambiamento fondamentale della sua identità.
"Per Le Corbusier l’identità era un’esperienza vissuta," scrive il critico di arte e architettura di Parigi, Martin Lücht, in "Le Corbusier y los labios del tiempo", un libro pubblicato nel 2009. "Era un processo esistenziale, a cui non solo i nostri sogni, ma anche le abitudini e le professioni, contribuiscono per crearne degli effetti determinati sul nostro essere."
Ecco quindi una replica di persona e intellettuale sul ruolo di un intellettuale.