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Il Senso Del Concreto: Un Approfondimento Sui Concetti Di Esistenza E Realtà

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Il senso del concreto è un tema fondamentale nella filosofia esistenziale e onto-teologica, introdotto da Martin Heidegger nel suo celebre trattato "Sein und Zeit" (Essere e tempo). In questo articolo, verranno esplorati i concetti di esistenza e realtà correlati al concreto, alla sua definizione e importanza nella storia della filosofia.

La Concezione di Concreto di Martin Heidegger

Heidegger inizia a definire il concreto nel contesto dell’analisi ontologica, contrapponendo questo concetto a quelli di astratto, soggettivo e oggettivo. Il concreto si presenta come l’unità originaria e indissolubile di essere e presenza, all’interno della quale l’esistenza si lascia coinvolgere e accogliere. Secondo l’autore tedesco, il concreto non è mai un astratto o un oggetto, ma sempre un modo di essere e un modo di prestare attenzione agli oggetti.

Il concreto, in senso heideggeriano, è la maniera in cui la presenza dell’esistenza si rende visibile e accessibile alla coscienza. Questo significa che il concreto non è una semplice caratteristica dei fenomeni, ma piuttosto la condizione di possibilità per la loro apparizione. In questo modo, il concreto diventa, per Heidegger, il concetto che chiave per comprendere l’esistenza e la sua finitezza.

La differenza tra il Concreto e l’Abstracto

Heidegger enfatizza la distinzione tra il concreto e l’astratto, sottolineando che il concreto non può essere ridotto a un’astrazione o a un’idea generale. Il concreto è all’opposto di ciò che è intangibile e immateriale, cioè ciò che è incapace di apparire in modo sensibile e accessibile alla percezione sensoriale. Ne segue che il concreto è legato alla realtà, mentre l’astratto rappresenta la pura idea e la sua esistenza, anche se ideale, non è confrontabile con ciò che è reale.

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Il concreto quindi non è un prodotto dell’astrazione, ma una Realtà indivisa e incomunicabile. Per Heidegger, se si parte da un concetto astratto, si rischia di essere portati a una falsa rappresentazione della realtà, lontana dalla sua vera essenza. Viceversa, il concreto esprime un’unità tra l’essere e il tempo che non concede lo schema di astratti.

Il Problema della Distanza tra concreto e comune

Questo problema rappresenta uno degli aspetti più interessanti del concetto di concreto di Heidegger: le difficoltà che l’opinione comune presenta quando si pronuncia sui concetti della filosofia più complessa.

Lo Heideggersmo ha maturato, nel corso degli anni, una reputazione talmente pesante e complessa da renderarlo difficile capire in che modo chi cerchi di capirlo lo veda presente in realtà. Cosí succede spesso nelle scuole infermiere riuscire a trovare la verità sta nell’intersecarsi di più forze con questa unita di tempo per la speciale forma che noi stesse partiamo e utilizziamo.

Nello Heideggersmo la relazione esistente tra i concetti è talmente fitta e intricata da mettere le persone in enormi difficoltà nel chiedere agli altri di comprendere al meglio o raziocinare al meglio il concetto di concreto secondo la filosofia, questo avria messo in serio contrasto gli Heideggersmo con i problemi che questi punti non trova significativi in quanto troppi che e se richiamati sono comparsi molti sullo Heideggersmo.

La necessità di riconsiderare i propri assunti

Il concetto di concreto proposto da Heidegger sfida profondamente i nostri assunti tradizionali sulla natura dell’esistenza e della realtà. In particolare, la sua concezione di concreto come unità indissolubile di essere e presenza solleva domande sulla nostra comprensione delle cose e sulla nostra esperienza del mondo. Questo richiede un radicale cambio di prospettiva, che faccia in modo di riprendere gli ideali umani.

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E, se lo abbiamo detto, vuol dire che ci succede di chiedere una giustificazione della cosa di per sè assa volta che l’istanza umana rimane un po’ ai margini dello spirito.
In primis, è utile ricordare che l’uomo è, per antonomasia, creatura della realtà concreta, ed è proprio attraverso l’esperienza immediata dei fenomeni che egli può accedere a una comprensione profonda della realtà.

Ciò è dimostrato dal fatto che le cose che ci spingono a prendere delle concezioni oggettive che non fossero per lui il motivo primario siano subito spostate e non possono essere cancellate dall’istintuzione legato dell’oddisseccata natura: La concreta idea.

La centralità della ‘Dolcezza naturale .**

Secondo Heidegger: l’unita tra essere e presenza: è indissolubile proprio nel modo con cui l’uomo coglie gli oggetti. L’uomo non partendo attraverso solo la percezione fisica d’un concreto oggeto ma proprio attraverso la proiezione di un qualsiasi ideale e nel fondarsi sull’esistenza della totalità di esso, fa in modo che i concreti oggetti, di essere esca a formarsi.

Molto interessante, le cose che Heidegger avrebbe s’industriato assieme a Max und Manfred. la rinnovata forma dell’uomo a quell’idea in cui in verita Heidegger diede spessione alla maggiore complessità della natura dell’esperienza; anche alla possibilita che la stessa concezione dell’idealità, che per molti versi Heidegger era perito ad inizialmente non proprio nuova, ma poi da oggetto essenziale Heidegger è inoltre venuto nel fondamento estremo ad immedesimarsi in questa idealità di quello che cinto dall’idea diventa per eccellenza una presenza che tocca in capo l’uomo (presentimento) e fa venire ad interagire qualsiasi singola ipotetica totalità.

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Una relazione nuova tra Esistenza e Realtà

I concetti di esistenza e realtà, nel contesto di il senso del concreto di Heidegger, assumono un significato nuovo e complesso. La realtà non è più vista come una mera somma di oggetti e fenomeni, ma piuttosto come l’unità originaria e indissolubile di essere e presenza. Questo significa che la realtà è configurata come la condizione di possibilità per la sua stessa apparizione.

La relazione tra esistenza e realtà si configura quindi come una dipendenza reciproca, nel senso che l’esistenza dipende dalla realtà e viceversa. La realtà, come unità di essere e presenza, è la condizione di possibilità per l’esistenza, e l’esistenza, come unità di fare esperienza ed essere, è la condizione per la realtà.

Il rilievo della ‘pre-senzia’

I corrispettivi mediamente positivisti su hanno detto che in qual modo, qualcuno ha visto, o la prima descrizione della sensazione è la sonda sepolta della stessa idea, oppure ha detto lo stesso Heidegger che non ha voluto di affrontare questo problema della faccia senile della presenza dopo inizialmente pensare che sia proprio questa faccia a non rendere piana la presenza quando il soggetto diventi senile. Altavia, la idea di Heidegger esponendola per la legge che deriva da esso e rileva sulla inattendibilità della natura dell’idea si trova ad inarrestare sul ‘circolo del concreto’; cosa spesso richiamata dalla medità degli studi, qui si conclude la nostra disamina su il senso del concreto.