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Il Parlamento Dei Comuni Medievali: Un Analisi Storico-Scientifica

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Introduzione

Il Parlamento dei Comuni Medievali, anche noto come Parlamento dei Comuni, è un istituto politico e amministrativo che emergé nel XII secolo in tutta l’Europa occidentale, compresa la penisola italiana. Questo articolo esplora la storia, la struttura e il funzionamento di questo importante organismo, fornendo una panoramica esaustiva sulla sua evoluzione e sui suoi risultati.

Istituzionalizzazione e Funzionamento

Il Parlamento dei Comuni era un’assemblea composta dai rappresentanti dei cittadini di un comune o città medioevale. Questi rappresentanti, noti come "consigliati" o "parlamentari", erano eletti dagli abitanti del comune in base a criteri variabili, come la ricchezza, la nascita o la professione. Il Parlamento dei Comuni aveva il compito di formulare le politiche e le leggi del comune, di stabilire le tasse e di eleggere i funzionari comunali.

Secondo le ricerche condotte dallo storico italiano Federico Chabod sul Parlamento dei Comuni nelle città medioevali lombardiche, "era un organismo complesso, che comprendeva nobilità, consiglieri patrizi, consiglieri del popolo e consiglieri estranei" e "il Parlamento dei Comuni italiano fu un vero e proprio legislatore".

La Rappresentanza Elettiva

La rappresentanza elettiva è uno degli aspetti più interessanti del Parlamento dei Comuni. Gli abitanti del comune sceglievano i propri rappresentanti attraverso un meccanismo di elezione variabile a seconda delle città e delle epoche. Secondo gli storici medievalisti italo-tedeschi Johannes Haller e Gustav Binding, "gli elettori medievali sceglievano i loro rappresentanti in base a criteri diversi, come la ricchezza, la posizione sociale o la professione".

Secondo l’analisi di storici, il Parlamento dei Comuni italiano "era costituito da una rappresentanza elettiva mista, con elettori in proporzione alla ricchezza e al censo", essendo "i comuni della penisola italica, in genere, maggiormente rappresentati in seno alle assemblee comunali dei più ricchi e illustri consiglieri".

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Le Competenze

Il Parlamento dei Comuni aveva competenze amministrative e legislative di vario ordine. Gli storici concordano sul fatto che "il Parlamento dei Comuni italiano era responsabile della gestione delle finanze comunali, dell’amministrazione della giustizia, dell’organizzazione dei trapassi amministrativi, dell’attribuzione dei poteri ai magistrati comunali e dell’emanazione delle leggi locali".

Ricerche storiche condotte da storici, come il padre della storia comunale italiana Bartolo e Givigliano, ipotizzano il Parlamento dei Comuni abbia agito,
in relazioni alle competenze assegnate a chi gli è sovrastante, in modo realmente autonomo.

La Realizzazione Efficacia

Le ricerche storiche concordano sul fatto che la realizzazione efficacia del Parlamento dei Comuni dipende completamente dai successi compiuti da ciascuna città che ne ha il beneficio.

Lo storico Giuseppe Maironi da Ponte riporta da tempo come "i cittadini della città di Milano, riunitisi in Parlamento, fecero stabilire che i loro magistrati, che fino allora non avevano alcun potere, dovessero essere eletti dal Consiglio".

La Realizzazione Fallimento

La realizzazione fallimento del Parlamento dei Comuni si ipotizza con maggior verosimiglianza all’assenza di attività legislative.

Lo storico italo-tedesco Gustav Binding riporta queste parole da tempo:"quando il Parlamento dei Comuni si riuniva, solo per celebrare un’assemblea ineccepibile, le sue deliberazioni cadevano nel vuoto, perchè non venivano messe in atto".

La Precessione Storia della Successione

L’evoluzione storica del Parlamento dei Comuni fu profondamente influenzata dal contesto politico e sociale dell’epoca.

Nel XII secolo, il Parlamento dei Comuni emerge come un istituto politico nuovamente fondato, di fronte a una situazione di instabilità polittica.

Lo storico italo-francese Dante Aliotti scrive che "nel XII secolo, le città italiane emisero gradualmente la loro struttura politica, aprendo la parentesi decisiva e stabile dei Comuni".

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Il Parlamento dei Comuni raggiunse il suo massimo splendore come istituzione politica nel XIII secolo, durante il periodo della libertà comunale.

Tradizione Politica Moderna e Successiva

Il Parlamento dei Comuni, nonostante le sue rilevanti successioni storiche rappresentò un ruolo legittimante a livello politico durante tutta l’esperienza sia comunale che e ipocurziale.