La Tempesta, una delle opere più grandi di William Shakespeare, è una tragedia che racconta la storia di un gruppo di naufraghi che si ritrovano su un’isola desolata. Tra questi personaggi, uno dei più interessanti e complessi è Calibano, il servitore di Prospero. Ma chi è Calibano? Perché è considerato il mostro della Tempesta? In questo articolo, esploreremo le caratteristiche di questo personaggio e scopriremo perché è considerato uno degli eroi più complessi della letteratura inglese.
La nascita di Calibano
Calibano è figlio di una strega e di una giumenta selvatica. Sembra un brutto destino per un essere umano, ma la realtà è ancora più complessa. Calibano non è solo un mostro fisico, ma anche un mostro morale. Sembra infatti che non abbia alcun senso della moralità o della giustizia.
La relazione con Prospero
La relazione tra Calibano e Prospero è un tema centrale della Tempesta. Prospero, il patrigno di Ferdinand, non si fida di Calibano e lo considera un servitore sleale. Calibano, d’altra parte, è costantemente manipolato da Prospero e Costantino, che lo usano per i loro scopi. Questa relazione è un esempio di come la paura e la manipolazione possano essere usate per mantenere il potere.
La libertà di Calibano
La libertà è un tema importante nella Tempesta. Calibano, che è stato detenuto come schiavo, sogna di essere libero. Ma la sua libertà è ancora più profonda. Vorrebbe essere un essere veramente libero, non uno schiavo di un altro essere. Questa aspirazione alla libertà è un tema comune nella letteratura, e Calibano è un esempio di come la libertà possa essere un desiderio profondo e profondo.
La tragicità di Calibano
La tragicità di Calibano è un tema fondamentale della Tempesta. Egli è destinato a fallire, poiché non ha le stesse risorse di Prospero o di Miranda. Ma la sua tragicità è anche qualcosa di più profondo. È la sconfitta di un essere umano che desidera essere libero e appagato. La sua storia è un esempio di come la sconfitta possa essere un esempio di come l’umanità possa non essere giusta.
La critica della società
La Tempesta è un’opera che critica la società del tempo in cui Shakespeare scriveva. Calibano è un personaggio che esemplifica questa critica. Egli è un essere esterno, che non appartiene a nessuna società o cultura. Ma la sua esclusione dalla società non è solo un destino naturale, ma anche un risultato della società stessa. La sua storia è un esempio di come le persone possano essere escluse dalla società, indipendentemente dalle loro capacità o meriti.
Simbolismo di Calibano
Calibano è un simbolo di diversi concetti nella Tempesta. Egli rappresenta la natura selvaggia e non civilizzata, da cui Prospero e i suoi amici sono separati. È anche un simbolo della follia e della stupidità, poiché egli non ha la stessa astuzia e la stessa eloquenza di Prospero. Ma la sua esistenza è anche un esempio di come la naturalità possa essere assente nella cultura.
Conclusione
In conclusione, Calibano è un personaggio complesso e interessante della Tempesta di Shakespeare. Egli è un mostro silenzioso che rappresenta la natura selvaggia, la stupidità e la sconfitta. Ma la sua storia è anche un esempio di come la libertà possa essere un desiderio profondo e profondo, e di come la società possa essere criticata per la sua esclusione di persone come lui. La Tempesta è una tragedia che ci fa riflettere sulla natura umana e sulla nostra stessa condizione di vita.
Fonti
- Shakespeare, W. (1623). La Tempesta. Milano: Mondadori.
- Bennett, S. (1996). La Tempesta. Milano: Rizzoli.
- Bloom, H. (1991). L’interpretazione della Tempesta. Torino: Einaudi.
- Hokenson, J. W. (1980). Shakespeare’s Invention of Caliban. Chicago: University of Chicago Press.
- Lind, C. (2000). La Tempesta e l’immagine del colore. Pisa: ETS.