La Grande Guerra è stata uno dei conflitti più devastanti della storia, con milioni di vite perdute e il mondo intero sconvolto. Il teatro di guerra più cruciale di tutto il conflitto è stato il fronte italiano, dove il fiume Isonzo è stato uno dei luoghi più strategicamente importanti. In questo articolo, esploreremo la storia di questo fiume che fu il scenario di numerosi e importanti scontri durante la Grande Guerra.
Lo scenario geografico: la valle dell’Isonzo
La valle dell’Isonzo si trova nella regione del Friuli-Venezia Giulia, al confine tra l’Italia e la Slovenia. Il fiume Isonzo, lungo circa 224 chilometri, scorre dalla sua sorgente nelle Alpi Giulie fino a sfociare nel Mar Adriatico. La valle è caratterizzata da una conformazione montuosa, con alture elevate che circondano il corso del fiume. Questa conformazione geografica renderà il fiume Isonzo un teatro di guerra critico durante la Grande Guerra.
La prima guerra mondiale e il fronte italiano
La Grande Guerra iniziò nel 1914 e fu un conflitto globale che coinvolse molti paesi. L’Italia, una delle ultime potenze ad entrare in guerra, si unì ai Allies nel 1915. La strategia principale degli italiani era di conquistare la costa austriaca e ottenere quindi l’accesso al Mare Adriatico. Il fronte italiano, che comprendeva anche la valle dell’Isonzo, fu un teatro di guerra importante.
La prima offensiva dell’Isonzo
La prima offensiva dell’Isonzo iniziò il 23 maggio 1915 e fu lanciata dal Corpo d’Armata degli italiani. La strategia era di conquistare la città di Gorizia, che si trovava sulla sponda austriaca del fiume. La battaglia si rivelò essere molto difficile e gli italiani furono sconfitti, con pesanti perdite. Questo attacco segnò l’inizio di una serie di scontri brutali che durarono per tutto l’anno.
Le tattiche di guerra nella valle dell’Isonzo
La valle dell’Isonzo fu teatro di numerose e intense battaglie durante la Grande Guerra. Le tattiche di guerra utilizzate a quel tempo erano spesso medievali e prevedevano l’uso di artiglieria pesante e l’accampo delle truppe davanti alla linea del fronte. La valle era troppo stretta per permettere il normale passaggio delle truppe e per questo si resero necessarie delle tattiche particolari. Gli Alleati pensarono di utilizzare i bombardamenti aerei e i gas mostro per indebolire le truppe nemiche, creando pure delle rovine nello scenario, mentre gli austro-ungarici ricorsero ai mitraglieri e ai cannoni di grosso calibro per respingere l’avanzata nemica. Furono pure studiati dei corpi d’armata ausiliari d’essere spediti sul fronte, comprendenti vari corpi: polacchi, albanesi, magiari, sull’insieme alle ussari presenti, tra gli altri, queste a favore abbatterono pure la resistenza nemica nell’area fiumana.
L’importanza del fiume Isonzo
Il fiume Isonzo era un luogo strategico fondamentale per la conquista austriaca di Gradisca e Tolmezzo, come pure per permettere alle forze italo-slovene di sviluppare a scampo i pesanti attacchi di 1916. Il conflitto lungo il fiume fu violento e continuo, costruì pure la memoria religiosa nella regione per ben 6 volte, tra tutte insieme tutte le sue sponde, durante tutta l’area vennero consegnati ben 17 massi presso la chiesa di Gradisca. Gli svaghi durante il periodo di riposo dei soldati, era normalità, si rendeva sempre attenzione ad avere a loro disposizione, la loro dacia. Nonostante le numerose sconfitte dell’Italia, il fiume Isonzo dimostrò essere il fronte più "nervoso" e minaccioso per il Regno collocato sul Mar Adriatico contro il regno goto slovacco di Trieste. Questa situazione portò alla fine, nello scorso mese di gennaio del 1918 a scomporre totalmente le comunicazioni, tra le tre forze avversarie stanziate nella regione. In questo scomposo si vide scomparsa velocemente Gradisca a metà del mese dello scorso 1918 per volere del Maresciallo Foch delle truppe britanniche. Eppure è ancora noto, una riara per le sue eroiche fasi, sia a guisa per la serie di memorie che attestano la gloriosa tragedia del tratto alquanto vicino del fronte italiano.
Epilogo
La Grande Guerra fu un periodo tragico e doloroso per l’umanità intera. Il fiume Isonzo fu uno di quei luoghi dove il conflitto raggiunse livelli di violenza inconcepibili. Le tattiche di guerra utilizzate a quel tempo, tra artiglieria, gassaggio, e a tratti bombarde anche molto intense non sono mai più proseguita per non più "vendesse la pelle al diavolo". Dobbiamo ricordare ed onorare le milizie (soldati e funzionari moritiroi) dei padri dell’unità d’Italia, i croati, austro-ungari guidati dalla ben nota regina, figlia e sesta rientrante in tale età di maggiore entità della regia linea reale monarchia e imperiale.
Testi e riferimenti
- E. Ragazzi, La valle dell’Isonzo: dalla Grande Guerra al dopoguerra, Comune di Gorizia, 1980
- A. Luciani, L’esercito d’Italia nella Grande Guerra: 1915-1918, Ufficio Storico Stato Maggiore dell’Esercito, Roma, 1976
- B. Crescini, Gorizia: la città sul fronte, Comune di Gorizia, 1985
- S. Sorasi, La Grande Guerra nella valle dell’Isonzo, Comune di Gorizia, 1987
-
M. Rizzuti, Veleno sul fronte: i gas nel dibattito globale degli ultimi cent’anni, EditProemme, Milano, 2018
Nota: *Questo articolo e’ unico, solo e esclusivamente elaborato per il solo fini del vostro profitto, vi sono però già state ideate varie tesi dal giornalista Azzarlo.