Che cos’è il Distruggere Fine a Se Stesso?
Il distruggere fine a se stesso, noto anche come autolesionismo o autodistruggeo, è un comportamento che consiste nell’infondere danni, magari alla pelle, ai visceri, al polmone, ai nervi, che causano dolore fisico o altre esperienze sgradevoli. Alcune persone soffrono di autolesionismo, il che può portare impulso alla recitazione di questa maledizione per fermare sentimenti dolorosi tipo ansia, disperazione o ansia, ricreando positivamente dei tratti a sé stessi.
Definizione e Prevalenza
L’autodistruggeo fine a se stesso è una condizione in cui le persone si procurano deliberatamente dei danni fisici (ad esempio incisioni, ustioni, graffi) o psicologici (ad esempio tossicodipendenza, abuso di sostanze). Questo comportamento è spesso associato a disturbi mentali come la depressione, l’ansia e la persona bisognosa, e può risultare letale.
Secondo i dati del World Health Organization (WHO), ogni anno più di 700,000 persone si suicidano nel mondo. In Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, ogni anno si registrano circa 7.000morti per suicidio. L’autodistruggeo fine a se stesso è un problema diffuso, ma spesso non diagnosticato poiché le vittime spesso segrete questi comportamenti. Le statistiche suggeriscono che l’autodistruggeo fine a se stesso colpisce le donne più delle donne, in particolare quelle tra i 15 e i 25 anni.
Caratteristiche e Cause
L’autodistruggeo fine a se stesso può manifestarsi sotto diverse forme, come ad esempio:
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- Incisioni o tagli nella pelle, a volte in luoghi strategici come le mani o i polsi.
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- Ustioni, come bruciature con sigarette o contenitori bollenti.
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- Graffi o morsicature.
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- Sfregamento o abrasione.
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- Inibizione.
Le cause dell’autodistruggere finale a se stesso non sono ancora completamente chiare, ma studiosi e psicologi credono che esso sorga quando:
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- Si è molto disperati di affrontare difficoltà tipo perdita di un caro, depressione, o stress.
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- Si lasciano travolgersi da manie d’angoscia o depressione.
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- mancanza di controllo.
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- Discrepanza rispetto l’aspetto proprio.
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- Problemi interconnessi tra sé e gli altri.
Fattori di Rischio
Sono identificati alcuni fattori di rischio di autolesionismo, riconosciuti da studiosi su un vasto numero di ricerche. Tra i principali fattori, esistono:
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- Comportamenti tossicodipendenti nel corso della quarantina della vita giovanile.
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- Difficoltà nella vita materiale.
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- Cattive relazioni con compagni di scuola.
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- Provi di ansia o depressione.
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- Distanza da propri genitori.
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- Mancanza di aiuti finanziari con professionisti del settore.
Strategie di Intervento
Il trattamento dell’autodistruggere fine a se stesso deve essere approcciato con pazienza e comprensione. I medici e i professionisti del supporto psicologico possono aiutare le persone con abilità, programmi e ricordi ad affrontare cause sottostanti. Ecco alcune strategie accettabili:
Cura della distrazione: alcuni professionisti evitano reazioni avulse.
Poter trarre beneficio dal supporto psicologico:
Copiare con la propria famiglia cercando di stabilire una sana differenza sul sistema di comunicazione.
Posizionare la gente con le quali il soggetto può liberamente emozionarsi.
Alloggio ed escursione con professionisti di un supporto psicologico.
Conclusione
Il distruggere fine a se stesso è un grave problema di salute mentale che richiede attenzione e intervento. È essenziale essere consapevoli dei fattori di rischio e delle strategie di intervento per aiutare le persone colpite. Si spera che questa guida abbia contribuito a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di prendersi cura della salute mentale e fisica.