Introduzione
Il condottiero che fu ritratto è una scultura in bronzo di dimensioni relativamente grandi, realizzata per il Museo Nazionale di Firenze. La scultura rappresenta un condottiero storico con gli attributi tipici dell’epoca, come la lama della spada e la corazza. La creazione di questa scultura è stata il risultato di un lungo processo storico e artistico, che da lontano riconduce le sue radici al Medioevo. Questo articolo esplorerà approfonditamente la storia e la significazione di lui, affrontando anche la sua applicazione moderna.
Teoria e Contesto storico
L’artista conosciuto per la scultura di lui è il neoumanista Francesco Maggi. È in un periodo di grande trasformazione culturale italiano, che ha portato all’ascesa del neoumanismo. Maggi stesso fu influenzato da idee teocratiche e armoniose, legate all’armonia della natura e della società.
Nella seconda parte dell’Ottocento, fu in onda una volonta di creare nuove opere che fossero riferimenti artistici e culturali essenziali per la societta. Uno dei numeri che ha avuto il maggior impatto sulla sua creazione, e anche sul design di quella scultura è stato il figlio del grande pittore Vincenzo Pasquali, il nonno dei giovani neoumanisti italiani.
Durante la seconda guerra mondiale la neoumanistica era al punto culminante della sua crescita culturale anche nel campo artistico o dell’arte. Nel contesto di quel periodo economico ed energetico estremo le opere in bronzo diventarono letteralmente rare. E questo, il primo artista di Firenze a realizzare sculture in bronzo negli anni ’40 del Seienecento. Così, è facile pensare che lui sia una novità del nostro Risorgimento artistico.
Se da un lato Maggi fu influenzato da queste idee e da un altro il cui la formazione scolastica fu influenzata, da quel periodo, il bisogno di creare arte per imprimere una nuova e diversa risoluzione all’epopea della seconda guerra mondiale ci ha fatto iniziare lo studio su lui. Il metodo di studio riguardò la ricerca di tutte le informazioni, documenti, interviste e le analisi relative alle specie che da lui sono state innescate. Questo perché, il periodo sul quale era centrato tutto il studio.