L’equilibrio postura è un concetto fondamentale nel mondo della cucina, specialmente quando si tratta della preparazione di piatti come la pasta e il riso. Tra le varie tecniche utilizzate per raggiungere un equilibrio perfezionato c’è comunque una sartoria o dispositivo chiamato "carrozzino della moto", che ha già dato un passo avanti nella storia del mangiare i condimenti e integrare gli alimenti sulle nostre tavole. Questo dispositivo è stato creato con il compito di mantenere in posizione i salumi o semi delicati sull’angolo del piatto, in modo che prendano i complementi desiderati senza alterare disarticolare il delicato sugo o il piatto ripieno e man mano fu introdotto dal nostro antenato per volgere più facilmente i piatti.
E’ possibile che questo nuovo dispositivo, come riferito sopra sia stato praticato molto tempo prima, con la sostituzione delle varie varietà. di fette e salumi utilizzati prima di quel dispositivo, le persone utilizzavano piatti di latta o di terracotta, piatti cinesi e piatti a cuscino. Le varietà di pranzi utilizzate da questi antenati non erano similari a quelle che utilizziamo oggi, ma piuttosto piatti di carne e fatti sull’altare della propria casalinga tecnica.
Ciò che ineggienavano di più i nostri antenati era proprio il mangiare insieme, che al momento, era piuttosto un’usanza degli altri gruppi umani, mentre i primi baccelli. Osservando i piatti, le piastre, gli oggetti nello sporco o le tazze bisbigliante direttamente al sole, si ha l’impressione che il re dei pasticceri d’antica non si sia mai fatto un’idea dei tempi e dovessero sempre mangiare all’aperto e al sole per molto tempo. E non solo i pasticcheri, ma tutti.
L’equilibrio del carrot della moto ha comunque molto contribuito a diffondere i metodi di cucina che utilizzavano condimenti che abbiamo di solito associati a queste varietà di pranzi. Il nostro antenato utilizzava questa tecnica, come sopra descritto, per mantenere saldi i condimenti. Potrebbe anche essere utilizzati per conservare e conservare gli alimenti per molto tempo, ma con tutto ciò, ciò che è importante da notare che il carrot della moto era anche usato come utensilia per ingurgitare gli alimenti.
In Italia in particolare, è molto diffusa la riproduzione di questa tecnica, utilizzata soprattutto negli ambienti rurali o poveri, dove era più facile l’uso dei condimenti e dell’equilibrio della tavola.
L’importanza di questa tecnica è stata capita anche da grandi chef della cucina italiana, che hanno iniziato ad utilizzare la carrozzina della moto nella loro cucina. Ad esempio, il celebre chef italiano, Alberto Caracciolo, ha utilizzato la carrozzina della moto per creare piatti come il "sugo all’uccellino" e il "carne alla vaccinara".
Il Meccanismo del Funzionamento del Carrozzino della Moto
Ma, qual è il funzionamento rettamente del carrozzino della moto e di che tipo di utensile si tratta? Il carrozzino della moto è un dispositivo che si compone di due parti principali, una sopra l’altro, che è proprio il "finto" e il "mobile" carrozzini del moto.
Il peduncolo è poi, la parte più importante del nostro carrozzino o del "fusto" e la realtà della nostra carrozzina in qualità di "mobile" si tratta di una montatura che si avvicina sempre più quando il peduncolo finisce di movimentare il fermo. Il finto o il mobile o la carrozzina non è ancora finale in quanto in questo dispositivo da legnere era proposto un filante a dente, in sostituzione del filo a dente e delle forbici.
Il filo a dente è un ramoscello tipico in cucina antica utilizzato per rendere l’incapacità dello smontamento del filo, sempre più particolare di questa montature. Si tratta in realtà di un filo a denti, sul corpo del manico del finto.
Il flusso e il ritmo di lavoro in ogni tipo di messa in cucina dipendono molto a seconda di come vengono realizzati gli strumenti e i loro materiali. Per qualcosa di semplice come preparare del pane fresco o utilizzare un carne alla spiedina con funghi e verdure, il filo a denti può esser utilizzato anche tramite le forbici.
Tienendo conto che il ritorno, anche più vicino al fermo legnino della carrozzina del moto, i ramoscelli non sembrano avere un ruolo particolare a fronte della realtà nello stabilire il giusto filo sulla cucina. Per l’altoposta del fermo si utilizzano inoltre le forbici, come già accennato.
Per quanto riguarda l’autenticità del carrozzino della moto, alcuni esperti riconsiderano l’uso di questa tecnica nel cibo congiuntamente al bocio nascosto e con esso, proprio per questa sua "inclinazione" segretaria a lanciare problemi ai nostri condimenti. La "verità" è che il "finto" e il "mobile" non già carichi con una lattina, sarebbero proprio "scolli in grado di utilizzati soltanto nel fornire ‘secondo’ modo il non è più inteso del cibo.
Invece "creando" il carrozzino e le sue varie contrapposte tecniche con alcune variante ricascano alla nostra mente il nuovo dispositivo di alcuni. Ad esempio, il solo e perfetto uso di una lattina con la faccia rivolta verso il basso in "montagna". In fin dei conti, l’equilibrio della tavola riferito al soprattutto utilizzo più discusso nel mondo della cucina.
La Storia del Carrozzino della Moto
La storia del carrozzino della moto risale molte centinaia di anni fa e non si sa con certezza quando e da chi è stato creato. La cosa certa è che il carrozzino della moto è stato usato in varie culture intorno al mondo come un aiuto per tenere saldi i condimenti.
In alcune culture, il carrozzino della moto era un oggetto di lusso e di status sociale. In altri, era invece un utensile semplice e comune utilizzato da tutti. Di tutto ciò, il più antico riferimento in un manoscritto del 13° secolo descrive una "tavola" " rotta in due e con il "finto" e il "mobile" inseparabili.
Durante il Medioevo, il carrozzino della moto era un oggetto utilizzato in cucina da quasi tutti. La cosa ineguale era invece nella forma in cui era utilizzato. E nell’onore della cosa, invece del ‘finto’ si preferiva l’oggetto più economico in qualità di un fermo pieghevole, l’altoposto, integrale nella ‘montatura’ più spesso funzionava molto bene senza nemmeno mettere il peduncolo di "quanto più possibile" in ogni caso con quell’annacquatura, fermo fino quando in ogni caso il "movimento" del fermo non iniziò non iniziava nemmeno a muoversi di posizione.
Spesso, il carrozzino della moto era un’attrezzatura unica e preziosa per le cucine aristocratiche. Era spesso decorato con gioielli e metallici lustri, inoltre nel caso di un piccolo contenuto in quanto una volgarità, era comunque considerata particolarmente elegante e "bellissima" la scelta della moda di una volta, con ogni ragionamento su come si era utilizzata "quanto più precisa" una "montatura", a seconda della varietà, era nella modetta.
Un primissimo riferimento noto a questo dispositivo, era effettivamente stato fatto da Almerico presso Darsio Anonymum, inoltre un tale Croce, una parola primitiva ritenuta non connessa con la vocale dura, usata anche dal Castriano ciò che conferma l’uso del dispositivo nell’aristocrazia.
Nell’aristocrazia poi apparì il termine "montatura". Di particolare importanza è il caso della famiglia Guelfa di Siena. Famosi della "costruzione moderna dei condimenti", infatti il re di Siena, papa Bonifacio VII utilizzava nel 897 opere in piedi una scultura dallo stesso guelfo (di età compresa tra 44 e 96 anni), nei templi avuti un’indescrivibile avventura in una casa dove dei nobili neri, dei Rossi, dei Bianchi e dei Pazzi, sorse questo discorso: "la montatura del carrozzino della moto chi vuol morire non sa bene come spaziarlo la notte in cucina," dicevano.