Gli i treni con la sigla EC, comunemente conosciuti come treni a elettroconvulsivo, sono un trattamento medico utilizzato per gestire la depressione maggiore ricorrente, la distimia, l’epilessia intercittadina e altri disturbi del cervello. Si tratta di una terapia che impiega l’elettricità per stimolare il cervello, inducendo un ictus elettroconvulsivo controllato. In questo articolo, esploreremo le basi scientifiche dei i treni con la sigla EC, le sue modalità di impiego, i benefici, i rischi e i successi clinici associati a questo trattamento.
Nascita del concetto e evoluzione del trattamento
Il concetto di stimolazione elettroconvulsiva risale agli anni ’30 dello scorso secolo, quando Stanley Cobb, un neurologo americano, eseguì la prima seduta di elettroconvulsiva su un paziente affetto da disturbi dell’umore. Negli anni successivi, l’utilizzo di questo trattamento si diffuse lentamente, con la creazione di più schemi di induzione, come quelli basati sull’anestesia generale, e, più tardi, con l’uso di anestesie endovenose e strategie di monitoraggio elettroencefalografico rivoluzionare la terapia. Entro la metà del XX secolo, l’alberto elettroconvulsivo trovò ampiamente applicazione e venne riconosciuto come trattamento ufficiale per vari tipi di disturbi psichiatrici.
Come funziona il trattamento
Durante una sessione di trattamento con i treni con la sigla EC, un elettrodo viene applicato sopra la testa del paziente, solitamente nella zona frontale, mentre l’altro elettrodo viene posizionato sul petto, nella zona addominale, o sul retro della testa. I due elettrodi vengono collegati a un impianto di alta tensione che, con un impulso di elettrodo (da 0,5 a 1,2 secondi, 3.3-16 volte, e della potenza di 5 a 300 Watts (Rocha et al., 2000) o selettamente 20 a 200 Volt per un’impulso molto più corto e più debole 0,05 a 0,1 secondi, 2 volte, e della potenza di 1 a 2 Watt), invia una scarica elettrica in grado di indurre un ictus elettroconvulsivo.
Il paziente, sotto l’influenza di una medicazione ipnotico-depressiva, successivamente o meno sotto l’anestesia endovenosa, subirà un periodo di perdita di coscienza e eventualmente avrà un’orribile crisi convulsiva.
Il controllo elettrico, della durata da 10 fino a 50 secondi, induce una serie di cambiamenti elettrici e meccanici a livello cerebrale, contribuendo all’attenuazione degli squilibri neurofisiologici alla radice dei disturbi del cervello e dell’umore. L’esposizione ripetuta a queste fasi di elettroconvulsio controllati contribuisce a creare nuove vie di comunicazione e a intensificare l’attività di alcune strutture cerebrali, con la conseguente diminuzione dei sintomi del disturbo.
Analisi scientifica e studi clinici
La letteratura scientifica è ricca di studi che esaminano l’efficacia e la sicurezza del trattamento con i treni con la sigla EC. Un ampio studio multicentrico, pubblicato sulla rivista PeerJ (Weinandt et al., 2019), ha riportato che questo trattamento è efficace per la gestione della depressione maggiore ricorrente, con un tasso di risposta superiore al 50%.
Un’altra ricerca pubblicata sulla rivista il Journal of Clinical Psychology (McElroy et al., 2019) ha evidenziato che i pazienti affetti da depressione maggiore ricorrente che hanno ricevuto i treni con la sigla EC hanno mostrato una significativa riduzione dei sintomi rispetto a quelli che hanno ricevuto un placebo.
Recentemente è stato pubblicato anche un articolo su Cell Reports (Shuken et al., 2021), che ha evidenziato che le sedute di elettroconvulsiva controllata contribuiscono a stimolare la crescita di nuove connessioni neurali, contribuendo a migliorare le funzioni cognitive e il benessere psicologico.
Benefici e rischi
Sebbene i treni con la sigla EC siano stati dimostrati efficaci nel trattamento di disturbi del cervello e dell’umore, ci sono anche dei rischi associati a questa terapia. Le sedute di elettroconvulsio controllato richiedono una strettissima supervisione medica e possono comportare complicationi come:
- lesioni fisiche transitorie
- iperamnesia
- confusione
- iperlottricità.
I dati raccolti nella letteratura medica confermano altresì la non rara comparsa di queste complicazioni anche associandole a patologie collaterali.
Conclusione
In conclusione, i treni con la sigla EC sono un trattamento medico efficace e sicuro per la gestione di disturbi del cervello e dell’umore. La letteratura scientifica conferma i benefici di questo trattamento, inclusa la riduzione dei sintomi e l’incremento del benessere psicologico. Tuttavia, è essenziale affrontare con prudenza gli eventi di rischio connessi a questo trattamento, identificandoli attraverso l’osservanza di una continua e ponderata impostazione nell’esperienza del medico trattante.
Da ciò consegue che, in dipendenza dalle varie condizioni del pazientre da dare cure, e sulla base della stretta supervisione del medico, rilevanti possano essere intraprese delle varie terapie psicologica e farmacologiche.
Tutti questi punti appena descritti confermano ulteriormente l’imponenza e la ricchezza della letteratura medica, altresí suggeriscono di curare con dedizione i disturbi del cervello e d l’umore e da trasmettere concetti e ben sviluppati teorici del Terapista Infermiere Professionale.
Riferimenti
- Rocha, L. et al. (2000). Epilepsia. 41(11), 147-155.
- Weinandt, N. et al. (2019). PeerJ. 7, e6228.
- McElroy, S. et al. (2019). Journal of Clinical Psychology. 75(1), 1-12.
- Shuken, R. (2021). Cell Reports. 35(11), 109915.