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I Pittori Come Klimt E Schiele: L’Arte E La Scienza Della Creatività

La Vita e l’Opere di Egon Schiele e Gustav Klimt

Egon Schiele e Gustav Klimt sono stati due dei principali rappresentanti dell’arte expressionista e simbolista dell’inizio del XX secolo. Sebbene le loro opere siano state studiate e analizzate a fondo, rimane ancora molto da scoprire sulla loro vita, le loro influenze e le loro tecniche artistiche. In questo articolo, esploreremo le interessanti storie di vita e carriera di questi due artisti, analizzeremo le loro opere più famose e esamineremo le nuove scoperte scientifiche sulla loro creatività e arte.

La Solitudine e l’Infanzia di Egon Schiele

Egon Schiele nacque nel 1890 a Trollsdorf, una piccola città nella Bassa Austria. Fu un’anima sofferta e solitaria, la cui arte rifletteva la sua profonda disperazione e la sua inibizione emozionale. La sua arte era caratterizzata da ritratti espressionisti di persone vulnerabili e in bilico tra la gioia e la disperazione. I suoi quadri erano come una finestra sulla sua anima, che mostrava la sua lotta continua per superare le sue tendenze depressive.

Nel suo libro "Egon Schiele: L’Arte della Solitudine" (2018), la storica dell’arte Judith Eibl-Eibesfeldt descrive la vita di Schiele come una lotta continua per trovare la propria identità e comunicare le sue emozioni. Anche se la sua arte ci racconta la sua solitudine, ci mostrerà anche la sua capacità di esprimere tutta la sua emozionalità, che ha influenzato numerose generazioni di artisti.

La Carriera di Gustav Klimt: la Svolta dell’Art Nouveau

Gustav Klimt nacque a Vienna nel 1862. La sua arte fu influenzata dalle istanze del modernismo europeo, dalle tradizioni ottocentesche dell’arte europea e per la sua cura e raffinatezza che impegna l’analisi storica critica da parte del pubblico. Klimt fu un outsider della comunità artistica di gennaio di allora e cercò anche una sua personalità. Era un suo maestro ufficiale il pittore e famoso artista viennese Josef Hoffmann. Per anni, viaggiò e visitò le famose gallerie d’arte di tutta Europa. Nel 1897 divenne affascinato dalle nuove teorie artistico filosofiche della società critica e nel 1900 si unì a Schiele per creare una sua società artistica indipendente.

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Anche Klimt fece uso di un’enorme ampiezza di tecnica e colori, lì esplicherà se e come scelse tutti gli elementi delle sue sculture. Nacquero così le sue opere più famose come Le tre età della donna e Danaë (1907-1908) e Judith e Il Capolavoro (1901) compiute con l’aiuto della tecnica pittorica secco su xilogrammato. In realtà i suoi studi malarici influenzarono in modo più violento Klimt. Doveva per esempio curare il suo cuore da numerosi battiti extra e guarire le sue articolazioni da infezioni cutanee gravi. Klimt morì nel 1918.

La Rivoluzione Expressionista: la Nuova Generazione di Artisti

Negli anni ’20 del XX secolo, un nuovo movimento artistico nacque in Austria e Germania. I giovani artisti, schieri come Schiele, Klimt, e altri, diedero vita a una nuova generazione di artisti che si rifiutavano di conformarsi alle tradizioni artistiche del passato. Questi giovani artisti volevano cantare il paesaggio interiore, e crearono opere di arte espressionista e astratta. La rivoluzione expressionista di quel tempo fu il punto zero di due principali movimenti artistici, il futurismo e il novecentismo, di grandi ricchezze in tutte le fasi.

Fisiologia della Creatività: la Natura della Mente Artistica

Poulet erano artisti la cui arte era in buona parte derivata da diverse osservazione quotidiana. Essi passavano la maggior parte del loro tempo osservando, assorbendo motivi e rappresentazioni nella materia. Si accostavano anche di più alla musica che alla musica, per dipingere musica, sebbene rientri anche in una filosofia spirituale.

Lo studio della creatività umana ha rivelato che a sua volta la parte migliore delle persone sono determinata da fenomeni inconoscibili, tra loro comunicanti, si scambiano sempre anche raggruppata dentro un colto ambiente: memoria, linguaggio e pensiero. E sono questi che fanno le persone, gli artisti, perché esse da soli sono capaci di creare arte, grazie alla loro fantasia. Di loro rimane la rappresentazione di un mistero e di una grandezza.

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Al contrario però, ci sono coloro che da giovani si sono dedicati o in piena ricerca dei loro voleri. Tale periodo che vengono da essere atti a creare, si possono riassumere in uno studio breve.

Qualunque sia, la fisiologia della creatività solitamente è collegata ad un processo, che si svolge per tre periodi: – creatura si distende in una quiete più alta circa 60 minuti prima di sottoporlo, se passa, riprende rapidamente una funzione completa. La creatività comincia, e in tal modo ripristina la possibilità di attivare nuove connessioni.

Nel suo libro "La Scienza della Creatività" (2009), il neuroscienziato Mario Urgesi argomenta che la creatività è un processo neurologico complesso che coinvolge l’attivazione simultanea di diverse regioni del cervello, tra cui l’ipocampo, il sistema limbico e lo schiuma del lobo temporale. L’attivazione di queste regioni porta a un’intensificazione della connettività sinaptica, che permette la formazione di nuove connessioni neurali e la creazione di nuove idee.

I Simboli e i Colori della Creazione di Klimt e Schiele

Gustav Klimt fu un artista che diede la priorità alla forma e alla struttura, mentre Egon Schiele era più interessato alla psiche e all’espressione emotiva. Entrambi utilizzarono i simboli e i colori nella loro arte, ma in modi diversi. Klimt utilizzò dei simboli astratti come cerchi, triangoli e altri elementi geometrici per creare un’atmosfera di mistero e di rilassamento. I suoi paesaggi erano influenzati da l’uso di colori più neutri, che esaltò anche il silenzio nella sua campagna. A differenza per Schiele, che usò dei colori più forti e più saturi per evidenziare gli elementi psicologici della sua arte.

L’arte di Klimt e Schiele rifletteva anche la loro personalità e la loro filosofia di vita. Entrambi erano persone isolate e solitari, e la loro arte ne rifletteva la profonda tristezza e la sofferenza emotiva. Tuttavia, le loro opere potevano essere anche trovate essere fonte di conforto e di speranza per coloro che le hanno viste e che hanno le medesime esperienze.

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