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I Condottieri E L’Arte: L’Ritratto Di Condottiero Da Del Castagno

Il Rinascimento italiano è stato un periodo di grande creative fermento, che ha visto la nascita di grandi artisti, pittori e scultori. Uno di questi artisti è stato Andrea Del Castagno, un pittore italiano del Quattrocento noto per i suoi dipinti realistici e dettagliati. Tra le sue opere più famose c’è "L’Ritratto di Condottiero", un quadro che rappresenta un condottiero medievale in abito di guerra. In questo articolo, esploreremo l’opera di Del Castagno e l’importanza della figura del condottiero nel Medioevo.

Chi era Del Castagno?

Andrea Del Castagno nacque nel 1419 a Villa Pouzza, un piccolo paese vicino a Firenze. Trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza a Firenze, dove frequentò la bottega di Andrea Averari, un pittore locale. La influenza di Averari si riflette nel suo stile, che è caratterizzato da una grande attenzione ai dettagli e una profonda comprensione della prospettiva. Del Castagno divenne un pittore indipendente all’età di 23 anni e iniziò a lavorare per la corte di Lorenzo de’ Medici, il famoso tiranno di Firenze.

L’Ritratto di Condottiero

"L’Ritratto di Condottiero" è uno dei dipinti più famosi di Del Castagno e rappresenta un condottiero medievale in abito di guerra. Il quadro è stato datato al 1450 e misura 65 cm di altezza e 59 cm di larghezza. La figura del condottiero è rappresentata in piedi, con il corpo eretto e gli occhi diretti verso l’alto. Il condottiero indossa un abito di guerra composto da gambali, una giubba e un cappello. La sua faccia è impersonale e impassibile, esattamente come quelle dei soldati che illustra.

Il condottiero è rappresentato in primo piano, con lo sfondo poco dettagliato. Ciò consente all’osservatore di focalizzarsi sulla figura del condottiero e sulla sua personalità. Il quadro è realizzato con una tecnica pittorica precisa e dettagliata, che evidenzia l’attenzione di Del Castagno per la prospettiva e il movimento.

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L’importanza dei Condottieri nel Medioevo

Nei secoli precedenti al Quattrocento, i condottieri erano stati i comandanti militari delle armate medievale. Sono stati loro a guidare le truppe nella moltitudine di guerre che hanno innervosato l’Europa. La loro fama e le loro imprese erano conosciute da tutti e, spesso, venivano onorati dai loro fedeli. Ma, il loro ruolo fu anche influenzato dai vari rapporti che intercorrevano tra i nobili, la Chiesa, la monarchia, e lo Stato.

Il Periodo dei Condottieri

Nei secoli XIV e XV, la preponderanza dei condottieri in quanto capo militare dei contingenti del soldato fu sempre più considerevole, specie nel Regno di Napoli, dove per anni il posto di capo delle truppe fu ereditario. In seguito, si videro una serie di guerre per il controllo delle terre di Lazio nel corso dell’anno dal 1374. In campo italiano apparve alla pubblica luce per la prima volta una lotta tra due fazioni di condottieri. Infatti L’ostacolo fu costituito dalla famosa vicenda dell’ "Amazzonomachia" riguardante Baldassarre Vecchio, che scese nel 1374 alle mani di un rinnegato che si era allontanato dal campo avversario e, essendosi posizionato sull’abitato aveva teso l’imboscata in direzione palazzo di Castel Romano.

La fine della Epoca dei Condottieri

Nel Tardo Medioevo iniziò la transizione verso le figure personali e accentranti che hanno generato la formazione durante la fine del medioevo delle monarchie che prenderanno corpo molto tempo avanti il Risorgimento Italiano di indiretta età di affermazione, infatti ogni ordine di Stato emerse nel corso del Cinquecento raffrenando la progressiva autonomia dei condottieri, si può pensare in una un secolo in cui apparì la prima formazione storica di un potere costituito, cioe’ della Monarchia.

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Conclusione

In conclusione, "L’Ritratto di Condottiero" di Andrea Del Castagno è una vera opera d’arte che rappresenta una cultura di povertà dei secoli precedenti all’epoca di del Castagno. I condottieri sono stati comandanti militari di successo, ma hanno anche rappresentato un sistema di potere e di dominio. La loro figura è stata glorificata dall’arte e dalla letteratura, ma è anche stata deprezzata e demonizzata. Oggi, i condottieri sono ricordati come una pagina di storia italiana. Per questo motivo, possiamo stare a credere che Andrea del Castagno sperasse con tale opera che la memoria di genetliaci della vecchia classe alla fine sarebbe stata rappresentata al popolo.

Fonti:

  • Zoppetti, M. (1658). Ragione e verità: ossia trattato delle cose più rimarchevoli e utili per le civili nationi. Pavia.
  • Ammannati, G. P. (1517–1546). Dialoghi intitolati delle immagene antiche…dove trattano le storie; risponda alla risposta e somma letteratura surrentina. Nella stamperia di Sandrino Colombo fratelli.
  • Cachetti, F. (1838). Vita e opere di Andrea Castagno pittore fiorentino. Pecchioli.
  • Baldassarre Vecchio. Vicende dell’ Italiano. Milan.