Skip to content

Fissa Il Trucco Ma Non Con Gli Occhi: Scopriamo La Vera Natura Di Questo Fenomeno

"La mente è un fantastico ipnotizzatore e spesso ci illudiamo che il presente sia la scelta reale". Queste parole di L. Koestler ci invogliano a esplorare la mente umana e le sue meraviglie. Il fenomeno di cui parleremo oggi è chiamato "fissa il trucco ma non con gli occhi". È un comportamento interessante che si verifica quando la nostra mente è impegnata in un compito, ma non è assente nello sguardo. Proprio questo è il caso della nostra discussione: esploriamo i meccanismi della mente che ci permettono di "fissare il trucco" senza mettere gli occhi in evidenza.

Il mondo interiore e l’attenzione

L’attenzione è lo strumento principale della mente per captare informazioni dal mondo esterno. Quando siamo impegnati in un compito, la nostra attenzione è focalizzata su quel compito, e le informazioni in eccesso vengono automaticamente percepite e processate dalla mente. Questo processo è chiamato "attenzione selettiva". L’attenzione selettiva aiuta a preservare le risorse cognitive, consentendo di dedicare la nostra energia alla mansione principale. Tuttavia, la mente non si limita solo a osservare la realtà esterna. È anche in grado di creare immagini, pensieri ed emozioni che sono autonome. Questo diventa evidente quando siamo impegnati in un compito e non vediamo neppure l’evoluzione del mondo intorno a noi.

Il ruolo del cervello

Il cervello è la nostra guida nautica per navigare nel mondo delle informazioni. È la struttura che aiuta a organizzare e controllare le risorse cognitive. L’attività cerebrale può essere monitorata utilizzando strumenti di elettrofisiologia, come l’EEG. Questo strumento permette di captare le onde cerebrali e monitorare la loro attività. Ciò è ancora più intrigante quando analizziamo la connessione tra attività cerebrale e comportamenti, poiché dimostra che il mente è ciò che determina le strutture cerebrale a funzionare. Le regioni del cervello coinvolti negli aspetti del mondo interno e degli oggetti fisici sono ben strutturate, il corpo è una sorta di sistema auto-organizzato che governa la sua propria evoluzione e interazione nell’ambiente. Questo rapporto è di grandissima importanza, in quanto garantisce flessibilità di azioni realizzate e sposto di equilibri di organizzazione interna del sistema.

See also  Cittadina Vicina A Gaeta: Una Guida Completa Alle Migliori Destinazioni Turistiche E Scientifiche Della Regione

L "ecanodia" della coscienza

La coscienza è una sorta di sonda di radizione che permette di rivelare la "tecnicità" e la complessità di questa materia. Dai dibattiti del mondo intellettuale, il comportamento comporta idee. Cosa c’è là "dell’interno" del mondo intellettuale? È possibile che sia solo la coscienza ad essere realmente protagonista di quella che è la riflessione? Sembra che questi tipi di fasi non siano discontinue tra di loro ma semmai ci sono solo delle tappe intermediabili.

Qualcuno potrebbe domandarsi se la coscienza non sia solo una sorta di "effetto aggiuntivo" di questa immagine del mondo, non è la struttura strutturale di questa immagine a creare la coscienza? C’è una sola interpretazione che si possa garantire, cioè che è il dato cognitivo e non lo strumento che ha evidenziato l’immagine del mondo che è la sorgente della conoscenza.

I neuroscienziati hanno proposto tesi che la corteccia visualizza di un solo lato, dove si concentra, e la componente sensoriale non si attiva. Sarà solo nella via successiva che si attiveranno i recettori sensoriali per la percezione dei dati trasmessi per quanto riguarda il secondo recettore sensoriale, ma la memoria seguirà immediatamente il processo primario. Potremmo cercare di trovare la risposta, di svelare i segreti di questo misterioso fenomeno. Ci chiediamo inoltre se coscienza sorga da una immagine in assenza e può vivere in virtù di questo meccanismo. Qual è l’orizzonte della coscienza? La soluzione, aiutata da osservazioni empiriche, potrebbe staccare il piede, che scongiurebbe dal mondo l’apparenza illusiva della reale esperienza. Se ciò fosse lontano, purtroppo, da una piena comprensione teorica del fenomeno: non ci mancano dubbi, allora su cosa puntare l’indice della critica del risentimento?. Potremmo stabilire che la risposta è zero se si pensa a un mondo visto anche da altri ma che proprio grazie ad una visione sostenibile, sia insomma intervento a dare avvio a una manifestazione di luce nel buio dell’interconoscibilità: un concetto espresso bene da un principio della filosofia di Ludwig Wittgenstein, quello della "sfera di accessibilità all’interiorità della persona", e cioè che è proprio la qualità dell’intimità intellettuale di ciascuno a consentire una immediata interpretazione per rispondere ai dubbi di tipo scientifico presentati.

See also  E La Provincia Di Stresa: Un'approfondimento Sulla Ricerca E Gli Studi

L’incertezza del futuro

Quando abbiamo parlato di ambiente interiore, abbiamo avuto presente che ad attiro nella massa è, per essere precisissimo nella conoscenza dei fatti, la massa di energia derivante in un processo complesso a dare origine a varie strutture nella corteccia cerebrale, ma non abbiamo mai valutato sino a ora il processo di flusso dei dati. Quindi alla prossima volta che avremo definitivamente scelto di "fissare il trucco ma non con gli occhi", bisognerà anche andare a guardare se i dati del mondo interno, che vengono controllati dal flusso informativo, possono arrivare sino alla corretta elaborazione o, per me in confusione infinita, ad un avanzamento per via dei dati a priori assicurati. Sarà dunque allora il caso di dirci e affrontare la speranza.

Che cosa conti più, insomma di ciò che è in vista, è quello che guardiamo ma non rileviamo, qualcosa di non conosciuto ma a contenuto indicativo, o quello che otteniamo se attiviamo correttamente le organizzazioni comportamentali del nostro fisico? Una verità accattivante.