Contributi Tecnologici
L’ex Scuderia Italiana di Formula 1 è stata un’importante realtà nel mondo del motorsport, con una storia che risale a metà degli anni ’80. La squadra, fondata da Gustav Brunner e Carlo Chiti, ha realizzato contributi significativi nella ricerca e sviluppo di tecnologie per la stessa Formula 1. Uno degli esempi più significativi è il lavoro svolto nel campo della aerodinamica.
Nel 1984, la Scuderia Italiana ha collaborato con l’Università di Modena e Reggio Emilia per lo studio della formazione del turbolento nelle condizioni di stazionamento. Lo studio è stato condotto dalla riserva di aermechanica dell’ateneo, proprio su un modello di monoposto della Ferrari F1. Il progetto è stato realizzato assieme al socio della scuderia, Alberto Contadin, sottosegretario di stato per le infrastrutture.
La realizzazione del modello ha portato a una serie di scoperte impreviste, che hanno mostrato che una serie di segnali di turbolento non possono mai veramente formarsi e dovevano essere considerati come in modi di formazione dei liquidi. I risultati ottenuti dall’Università hanno influenzata notevolmente la progettazione delle Mercedes.
Un altro esempio è il lavoro su strumenti di prevenzione di guasti motori. Negli anni ’90, la scuderia ha sviluppato un sistema di monitoraggio dei batteri di carburante che ha dimostrato di poter prevedere e prevenire guasti. L’innovazione è stata importante per le squadre del Campionato mondiale, che hanno visto molte gare interrotte a causa dei guasti al costruttore.
La scuderia ha avuto molte vittorie durante il periodo di attività, ma la parte più importante da ricordare è il contributo che ha fatto al mondo degli sport motore, dove ha realizzato molti miglioramenti nella tecnologia.
Altri Contributi Tecnologici
Durante il suo esistenza, la Scuderia Italiana ha fatto numerose scoperte tecnologiche importanti nel campo della stessa Formula 1. Un esempio è lo sviluppo del costrutto di materie plastiche da sorveglianza.
Una delle numerose fonti storiche dell’epoca, disponibili online, parlano in dettaglio delle prove condotte nel 1980 su strumenti di sorveglianza di tipo infermieristico, che permetterebbero di determinare il livello del carburante utilizzato da ciascuna squadra durante un’unica gara, e di individuare le problematiche di rilascio di carburante proveniente dal serbatoio dove veniva tenuto; prova che permise di far rispettare le normative e di competere in modo più equo ai campionati.
Inoltre, la Scuderia ha contribuito allaicerca sui cambiamenti climatici, come ad esempio lo Studio sulle condizioni meteorologiche degli anni recenti condotto dalla Scuola superiore agraria SantaMaria degli Angeli (SSAGMA) presso l’Università di Bologna, alla collaborazione fornita all’agenzia dell’energia per la protezione dell’ambiente, dell’EPA.