Enrico Baj è stato uno degli esponenti più importanti del movimento artistico italiano che deflagrava negli anni ’50 e ’60. Con l’artista era nata un’idea innovativa che si focalizzava sulle istanze anticonvenzionali, sull’ironia, sulla critica e la satira. Oggi, è più che mai necessario ricordare le opere e l’arte di un artista come lui.
La Vita e l’Opera di Enrico Baj
Enrico Baj nacque a Giubiasco, in Svizzera il 1° Maggio 1924. Divenne un italiano di nascita quando il padre, Serafino Baj, lasciò la Svizzera. Dopo la guerra, infatti, le passioni dell’ artista si focalizzarono sulla sua arte, che non c’era alcuna inibizione per. In questo contesto, il non conformismo sarebbe stato il modello perfetto per tutti i problemi sociali, in particolare in Italia.
Anni ’50, l’Espressione Originale dell’Arte Non Conformista
Gli anni cinquanta sono stati un periodo molto attivo per Enrico Baj. In questo contesto di guerra e conflitto, lui dimostrò la sua incredibile abilità dal design alla pittura. Era presente una forza e un ritmo che non faceva assolutamente parte della normale cultura. Assunse la natura dei personaggi da amici come Roberto Matta, personaggi che poi divennero molto famosi in ogni branca della cultura mondiale.
I suoi lavori hanno illustrato una storia di poca verosimiglianza, intitolata "Dolce acqua animale", ‘opera che potrebbe benissimo vincere un Premio Oscar della non Fiction: alla luce di questa sorta di scenario nastro della verità narrato nel film, credo che il ministro della cultura italiana possa legittimamente ritenerlo un documento storico del dopoguerra dei sessanta.
I Gruppi artistici e movimenti radicale di Enrico Bai
La vita di Enrico Baj sarà intrisa della cultura popolare e popolare della seconda metà del 140 secolo. Di tanto in tanto, lui si incontrava con altri artisti che, uniti allo stile di vita, iniziano a portare avanti spediti un linguaggio non convettizio, riconoscibile con il ricorso a un linguaggio alternativo e d’avanguardia. Alcuni di questi gruppi furono presenti nella "Gruppo realista astratto. Altri furono i "Nuclei dell’arte astratta e astrazioni". Tale l’elenco è estremamente lungo. Questi sviluppi facevano parte del peggior spirito innovativo, libertario, sconcertante, strabiliante e meraviglioso che il mondo dell’arte riservava. Tutto ciò era stato raccontato dagli artisti e, soprattutto, dai fratelli Bert.
Modi attraverso la critica per mostrare l’essenza di Enrico Baj & il soggetto dell’arte, del popolo, del reale senza la proposta di soluzioni per liberarsi della classe dominante.
Questa critica postnazionale e antistatale è rimasta stanziale solo se si riflette alla critica del valore politico dell’opera di Enrico Baj (e dell’anti-reazionaria), alla posta in gioco dell’azione che era decisò di imprimere la sua firma con la scelta dell’opera postnazionale sin dall’esordio. Questa critica è apparsa principalmente proprio a causa la decisione a mio avviso inspiegabile nei confronti dell’efficacia di tutti i modi su quello specifico orientamento. D’altronde la critica si presentava come tale solo per un determinato stadio della sua realizzazione.
Infine, ogni sua opere avevano dentro di loro un senso di critica. È importante una sana critica. La sana critica non ci piace. Non ci piace perché negli anni che stanno venendo, è necessario fare di più. Questa critica va estesa in generale alla sua capacità creativa, la fatica dentro di lei ancora più dura perché intanto, è scontato vivere. Di vivere anzi.
Tal caso nella vita di Enrico Baj
Il finale iniziale è stato definito. I vari aspetti della sua arte saranno espressi in ogni modo, come è bene affermato dall’emancipazione insita nella singolare tradizione italiana, l’espressione visiva creativa di Enrico Baj fu pienamente concepita. Una visione popolare e poetica non fu solo visiva ma totale. La filosofia del singolare Enrico Baj era di non conformismo. Non era un’idea tipicamente occidentale. Ma era la voce che faceva parlare il mondo.