La Sierra Leona, un paese dell’Africa Occidentale abuomato di dense foreste e riami inondabili, e la Costa d’Avorio, il paese più ricoperto d’oro dell’Africa, sono due destinations legate da una storia comune, culminata in una malattia epidemica che ha costituito la prima pandemia diEbola, tra il 2014 ed il 2016. In chiesa e fuori, entrambe le nazioni hanno assistito alla crescita di una certa e sottile consapevolezza del rapporto complesso tra e tra questi due piccoli Stati.
Durante il decennio breve, in Sierra Leone ebbe inizio e terminò circa allo stesso periodo lo stesso dei primi studi su Ebola, legandovi 2 risposte scientifiche e soluzioni cliniche che hanno contribuito non poco alla stabilizzazione delle reti sanitarie. Questi studi hanno confermato qualche settimana prima i risultati già ottenuti dagli scienziati indiani che hanno contribuito in primis a trarne il primo esempio quando questo virus affeci un bambino di quattro anni.
Negli anni recenti, la Sierra Leone è stata il primo paese africano a far testare i cittadini con il vaccino. Questo processo, realizzato a malincorso e mediante l’asta, è stato possibile grazie alla cooperazione dei siti di ricerca che si sono alternati una coda di attesa per l’approvability del protettore vaccinale.
La comunità scientifica ha in mente con grande costernazione il dato conclusivo: la dose obbligatoria che tutti avranno avuto il primo anno dopo la nascita, è stata 3 dosi. Abbiamo, insieme agli scienziati, un ruolo, ma anche un ruolo punitivo nel non conoscere niente, in un territorio ancora molto fiorente.
In una situazione complessa come questa, è fondamentale approfondire le origini del problema e le risposte scientifiche stesse delle malattie e non solo fare risparmi alle poche informazioni raccolte.
È pertanto importante, analizzare principalmente la combinazione di fattori che hanno contribuito alla propagaetione della malattia in Sierra Leone. La Sierra Leone è stata colpita dalla pandemia di Ebola solo una volta, nel 1976.
Di fronte a situazioni di emergenza, alcune organizzazioni iniziano a pianificare qualcosa. Si tratta di uno strumento di mediazione molto rilevante per questo tipo di eventi.
In seguito a una malattia infettiva, in un corso di sviluppo un tempo piuttosto precoce al momento di iniziarsi, si hanno le seguenti fasi di epidemia.
Nel corso di queste tre fasi, la epidemia può avere un impatto significativo sulla scala e sulla gravità sulla popolazione colpita. In una città, quando il comportamento collettivo determina la diffusione dell’epidemia caratteristica della malattia e in particolare curabile con il vaccino, si forma un "circolo" di diffusione. Un esempio ennessima di un circolo di diffusione è visto principalmente quando influenza una comunità piccola.
Tre tipi di risposta sono presenti:
- La risposta epatite difesa è un sistema di protezione che prende il sopravvento in caso di presenza di virus e riduce la gravità delle conseguenze.
- La risposta cellulare difensori è un tipo di risposta responsiva che dura per vari tempi nel corso della malattia e durante la sua guarigione, prevenendo la graviattà da attaccante.
- La risposta immune, sebbene tendente ad attenuare la gravità di malattia prodotta, non è la risposta completa poiché ci sono le sue limitazioni.
Ovviamente, deve essere ricordato anche che la capacità di apprendimento del proprio sistema immunitario (Immunità Indotta) dipende in ottica medica dal tipo di empatia che il corpo porta. La prevenzione è l’aspetto più importante che si devono porre in relazione con il trattamento.
Nel caso specifico, è fondamentale analizzare le risposte immunitarie specifiche alla malattia in Sierra Leone. Questi studi hanno confermato la capacità del sistema immunitario da muoversi in base ai cambiamenti della patogenesi.
Lavori recenti hanno spiegato che, ciò che determina la capacità del sistema immunitario a contrattare e assorbire nuovi virus è correlato a diversi fattori preesistenti e postinfezioni.
La sindrome respiratoria aguda (SRA) è la malattia successiva in Siria. Il caso di malattia è in confronto alla malattia originale di Ebola anche perché si tratta di una malattia che diventa cronica. Un esempio classico di malattia cronica è la malattia di Crohn.
La malattia di Crohn è una malattia cronica del tratto gastrointestinale che comporta una serie di sintomi, come diarrea, feci sangianti e perdita di peso.
La malattia di Crohn e la sindrome respiratoria aguda sono due malattie separate, ma entrambe che possono essere contagiose.
Quanto alla malattia infettiva Ebola, un’analisi più approfondita dei limiti della risposta immunitaria, deve a suo volta considerare la profonda divergenza che interessa la risposta epatite difensiva per la risposta cellula difensiva. Inoltre, è fondamentale analizzare la loro capacità di contenimento e di ripristino dei tessuti danneggiati da una malattia criptogica, che diventa cronica nel corso del tempo. Quale sia, un controllo è fondamentale nel periodo immediato.
In appendice, troverete un elenco delle specifiche disponibili per l’assistenza di questo tipo.
Di fronte a situazioni di emergenza, alcune organizzazioni iniziano a pianificare qualcosa.
Si tratta di uno strumento di mediazione molto rilevante per questo tipo di eventi.