La vita acquatica è vasta e diversificata, con numerose specie di pesci che possono essere trovati sia in mare che in acque dolci. Questi pesci, chiamati "anadromi" o "catadromi", si adattano a vivere in entrambi gli ambienti, affrontando sfide e opportunità uniche al tempo stesso. In questo articolo, esploreremo le specie di pesci diffusi in mare e in acque dolci, analizzando la loro biologia, comportamento e implicazioni per l’ecosistema marino e fluviale.
Le caratteristiche degli pesci anadromi e catadromi
Gli pesci anadromi sono quelle specie che nascono e crescendo in acque dolci, ma che si spostano verso il mare per riprodursi e passare la loro fase adulta. Un esempio di pesce anadrome è la trota di Aberdeen (Salmo salar), originaria dell’Europa settentrionale e del Nord America. Questo pesce attraversa fiumi e torrenti per raggiungere le maree, dove si riproduce e cresce fino a raggiungere la maturità.
Dalle parti dell’equatore, invece, troviamo esempi di pesci catadromi, che nascono e crescendo in mare, ma che si spostano verso le acque dolci per riprodursi. Un esempio di pesce catadrome è la sogliola (Solea solea), che migra verso le aree costiere più fresche per deporre le uova e allevare i piccoli.
Esercizi di pesci migratori in Italia
In Italia, molti pesci anadromi e catadromi esistono e presentano strategie di migrazione complesse. Una delle specie più importanti è il salmone (Salmo salar), che si trova nel fiume Po, particolarmente in Lombardia e Piemonte, e che risale le acque fluviatile con la fase della vita adulta per accoppiarsi e riprodursi.
Il salmone irlandese a macchia verde (Salmo trutta) trova anch’esso le sue uova in acqua dolce dove le discende dopo passato nel mare.
Il sapo (Sapo sapa) non è altro che lo scarozzino che vive dolce/fresco nella laguna di Venezia e, va detto tutto da me e da altri appassionati, che i pesci possono di giorno abbottonarsi in fondo ai porti e quelli di terra che li osservano, non accorgersi della loro presenza…