"Così è il pelo arruffato" è una espressione idiomatica italiana comunemente utilizzata per descrivere un feeling di malumore, di irritazione o di frustrazione provocati da una situazione complicata o dallo stress. Ma cosa succede esattamente nella nostra mente e nel nostro corpo quando ci sentiamo "così è il pelo arruffato"? E come possiamo affrontare questi sentimenti in modo efficace? In questo articolo, prenderemo in esame l’eziologia e le caratteristiche di "così è il pelo arruffato" con riferimento a evidenze scientifiche e studi di caso.
La nozione di "così è il pelo arruffato"
"Così è il pelo arruffato" è una nozione culturale e linguistica piuttosto impegnativa, che richiede una certa comprensione dei contesti sociali e psicologici. Generalmente, si riferisce a uno stato d’animo di agitazione o irrequietezza, tipicamente caratterizzato da un aumento dell’attività cerebrale, del cuore e di altre funzioni del corpo. Un’espressione comune che corrisponde alla descrizione di "così è il pelo arruffato" è: "Avrai un pelo arruffato per tutta la vita".
La biologia della "così è il pelo arruffato"
Quando sentiamo che abbiamo un "pelo arruffato", il nostro organismo risponde aumentando l’attività e la liberazione di ormoni come l’adrenalina e la cortisole. Questi ormoni agiscono sui sistemi nervoso e cardiovascolare, provocando un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Inoltre, possono anche aumentare la produzione di acido biliare e aumentare la peristalsi intestinale.
Gli studi su gruppi di animali in età pre-senile effettuati all’università di Tokyo di H. Sakahara (Tokyo Univ., 1933) mostravano le condizioni prodotte dai disturbi stress dei quali venivano descritti con l’aggettivo "arruffato".
L’origine psicologica e culturale di "così è il pelo arruffato"
Il concetto di "così è il pelo arruffato" è profondamente radicato nella cultura italiana e ha radici storiche. Nell’ambito del pensiero illuministico, "così è il pelo arruffato" era utilizzato come metafora per descrivere le strutture oppressive dell’oscurantismo e la lotta per la liberazione dall’autorità. Oggi, "così è il pelo arruffato" sottolinea la scarsa capacità di un individuo di articolare il suo disagio.
Esempi storici e letterari di "così è il pelo arruffato"
Un esempio classico di descrizione di un individuo con "così è il pelo arruffato" ci viene offerto nella storia di Faust. L’ospite infernale Mefistofele dipinge l’immagine della vita di Faust come "così è il pelo arruffato" e vuole incalzare l’Europa a concludere la propria missione immediatamente.
Un poeta molto buono Giacomo Leopardi, scrisse una delle lettere più straordinarie, l’addio ad Arrigo Boito: in questo testo troviamo una delle più efficaci, forse la più efficace immagine dell’apprezzamento del fatto "così il mio letto è tra i più pieni"
"
(vedi lettera del 14 marzo 1877 lettere amari).
Uno dei contesti culturali e letterari più interessanti "così è il pelo arruffato" ci viene offerto fuori dai contatti fra società europea e americana : in tale quadro ricordiamo Giacomo Debenedetti nei seguenti passsghi della sua "Vita zero": ‘Per quanto io mi impegno a cercare la verità e a giudicare gli uomini con giustizia, non ci riesco; le loro idee e i loro sentimenti mi rimangono incomprensibili per la loro natura astrusa e la loro abilità a dissolversi in complicate raffinatezze."
La "cossoità della "così è il pelo arruffato"" – ad alcuni interpreti non si allinea o semplifica la sua eziologia, o meglio nella rifrazione della nostra eziologia a "sfilà".- si trova negli esempi letterari, poesie, documentari, testi di pubblicità tanto apprezzati che ben formati in via normale da chiunque senza la profezia e la vangelo ma di "apprezzamento come:
Dopo averci provato e non volendo essere "così il pelo arruffato", possiamo provare a descriverci in questo modo. Ma cosa succede se non riusciamo a descriverci in modo convincente? E cosa succede se sentiamo che non ci stiamo molto bene e non possiamo descriverci in questo modo?
L’Articolo che segue questo punto cerca di rispondere alle domande principale sui questioni effettive principale con riferimento ad alcuni accademici che hanno fornito l’eziologia , ad alcuni teorici che hanno avuto visioni differenti sui soggetti interessati e con questo si pongono interrogativi, e le forze storiche hanno avuto forti influenze.