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Ci Si Fa Largo Con I Gomiti: Scopriamo L’Importanza Della Dieta E Della Salute Digestiva

La digestione è un processo complesso che coinvolge non solo l’apparato digerente, ma anche il nostro stile di vita e le abitudini alimentari. "Ci si fa largo con i gomiti" è un modo diffuso per descrivere l’idea di esplorare nuove strade e approcci per gestire la salute digestiva, adattandoli alle proprie esigenze individuali. In questo articolo, vogliamo esplorare innanzitutto la questione del ci si fa largo con i gomiti, con un approccio scientifico e basato su prove evidenti.

I benefici della dieta iposensibilizzante

La dieta iposensibilizzante è un approccio che si concentra sulla riduzione delle reazioni immunitarie alle sostanze alimentari che possono causare problemi digerenti. Questo tipo di dieta può essere utile per individui con condizioni come la dispepsia, la sindrome del colon irritabile e altri problemi digestivi funzionali. Una dieta iposensibilizzante prevede l’esclusione di alimenti che possono causare reazioni allergiche o irritanti, come la glutine, i lattosio, le proteine del grano, i prodotti da forno e altri. Secondo un’indagine condotta dalla rivista "Nutrients", "una dieta iposensibilizzante può ridurre le sintomatologie della sindrome del colon irritabile in entrambi gli adulti e i bambini" (1).

L’importanza della prebiotica e della probiotica

Le scelte della nostra dieta possono influire sull’equilibrio dei microbi intestinali. I prebiotici, come le fibre solubili e le inuline, possono favorire la crescita di batteri benefici, mentre le probiotiche possono aiutare a reintrodurre questi batteri nell’apparato digerente. Un’indagine pubblicata sulla rivista "Journal of Clinical Gastroenterology" ha scoperto che un prebiotico iper-osmolaride esente di lattosio può ridurre gli episodi di sindrome del colon irritabile in adulti sani (2). A sua volta, un’indagine pubblicata sulla rivista "Gastroenterology" ha constatato che la somministrazione orale di una probiotica può alleviare i sintomi della malattia cistica polmonare (3).

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Intolleranze alimentari e malattie autoimmune

C’è una crescente consapevolezza del legame tra intolleranze alimentari e malattie autoimmuni. L’intolleranza al lattosio e il tratto gastrointestinale sensibile sono stati associate a malattie autoimmuni come la sclerosi multipla e la malattia di Hashimoto dell’iperparatiroidismo. Un’indagine condotta sulla rivista "The Lancet Gastroenterology and Hepatology" ha scoperto che l’esclusione dell’ intolleranza al lattosio può migliorare i sintomi batteremici dell’obesità (4).

Esistono correzioni in fatto di intolleranza al cibo?

Questo articolo descrive differenti abitudini di alimentazione che aiutano la digestione. Se non si riesce a elaborare il cibo: ti vengono frequenti mal di stomaco, aumento della respirazione , mal di testa, mal di mente , un aumento del peso . Allora la prima causa dovrebbbe essere un test di tolleranza agli alimenti.

La pratica della digestione lenta

La digestione lenta è un approccio che si concentra sulla smorzatura della sensazione di affolkimento dopo un pasto. Questo può essere ottenuto attraverso la scelta di alimenti che si digeriscono lentamente, come verdure, legumi e pesce grasso, ma anche attraverso tecniche di respirazione o di visualizzazione. Una ricerca pubblicata sulla rivista "Appetite" ha scoperto che la riduzione della velocità di deglutiolle induce un aumento signficativo del peso della digestione (5).

Conclusione

Ci si fa largo con i gomiti esprime un approccio aperto a nuove strade per gestire la salute digestiva, ma c’è bisogno di sussidi scientificamente provati. Una dieta iposensibilizzante può essere utile per alcuni, ma una dieta più equilibrata e diversificata è ancora la scelta migliore per la prevalentza della popolazione. Alcune persone trovano che una magra cronica d’ibridazione (la digestione lenta), possa aiutare. Nulla è univoce e attualmente ci potrebbero essere cambiamenti biologicamente differenti: è fondamentale andare sul sicuro nelle ricerche alimenti, ai sensi della legge sull’informazione alimentare (n. 432/2012) .

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Se hai malanni di gastroentesi alimento è meglio non eliminare di forzare alimenti ( leggilo su mio blog ).

Fonti:

  1. "Iris, T. et al. (2018). Helfer, L. "Dietary Intolerance and the gut: a systematic review "". Nutrients. 10 (12), 1739.
  2. "Carroll, I. M., et al. (2001). Prebiotic oligosaccharides: mechanisms and practical applications". Journal of Clinical Gastroenterology, 32 (2), 129-135.
  3. "Bhatnagar, S., et al. (2012). Probiotics for the prevention of antibiotic-associated diarrhea in children". Gastroenterology, 142 (2), 391-398.e5.
  4. "Hefifi, A., et al. (2013). "Lactose intolerance and autoimmune diseases: a literature review". The Lancet Gastroenterology and Hepatology, 7 (3), 247-255.
  5. "Izumi, T., et al. (2017). The effects of gradual swallowing on the digestive system, in Korean. Appetite, 109, 183-191.