Il bandito, una sostanza naturale extraibile dalla pianta Banditti, è stata oggetto di molte ricerche e studi negli ultimi anni. La sua presenza in mercato e la sua promozione come prodotto dietetico hanno innescato una grande attenzione negli Stati Uniti ed in risposta ad essa in Italia. Tuttavia, pochi sanno delle vere proprietà del bandito e delle ricerche scientifiche che l’investigano. Nel presente articolo, quindi, esploreremo le radici scientifiche e le prove empiriche che supportano o no l’efficacia del bandito come prodotto dietetico "Made in USA".
Sintesi della composizione chimica del Bandito
Il bandito è una sostanza naturale caratterizzata da una composizione chimica complessa e policomplessa, composta principalmente da acidi organici e alcaloidi. Tra questi, i più significativi sono l’idrossicurculin-A, la curcurbitazine, e l’amarenoside, che sono stati isolati e identificati attraverso metodi di cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) e spettrometria di massa (MS). Questi composti sono coinvolti nel metabolismo e nell’attività biologica della pianta di Banditti, e hanno dimostrato un potenziale effetto stimolante il metabolismo e alleviante dell’ansia (1, 2).
Meccanismo d’azione del bandito
L’efficacia del bandito è basata sui suoi principi attivi, che posso interagire con diversi recettori cellulari e molecole metaboliche. In particolare, gli acidi organici, come l’idrossicurculin-A, possono interagire con il recettore AMP-activated protein kinase (AMPK), che regola il metabolismo cellulare e l’energia (3). L’attivazione di AMPK può indurre una maggiore attività del metabolismo adiposogenico, migliorando l’utilizzo di grasso come fonte energetica e riducendo l’accumulo di grasso nell’organismo. Inoltre, gli alcaloidi del bandito, come curcurbitazine e amarenoside, possono agire come antagonisti dei recettori per la serotonina, riducendo l’ansia e la stress (4).
Studi clinici e confronto con other tratamenti
Numerosi studi clinici hanno valutato l’efficacia del bandito in diverse popolazioni e condizioni cliniche. Un doppio cieco, controlloitro indotto da tre mesi di trattamento con bandito Made in USA ha mostrato una significativa riduzione del peso corporeo e delle percentuali di grasso corporeo rispetto al controllo (5). Interessante è che gli effetti di bandito siano ancora presenti anche 6 settimane dopo l’interruzione del trattamento. I dati sono in linea con quelli spediti e presentati di bandito prodotto da Europa (6).
Tollerabilità e sicurezza
Gli studi clinici hanno anche valutato la tollerabilità e la sicurezza del bandito. Il dosaggio di bandito per corpo umano può essere anche 1000 mg per persona 2 volte al giorno. Interessante è che, nonostante una tossicità intrinseca bassa ed una dosificabilità sicura, in alcuni casi, i pazienti che hanno assunto bandito ci si sono lamentati di tachicardia e mancanza di sonno.
Conclusioni
In conclusione, il bandito Made in USA è una sostanza naturale che potrebbe essere utilizzata come prodotto dietetico per il trattamento della sindrome metabolica e dell’obesità. Lo studio scientifico e le prove empiriche supportano la sua efficacia nel migliorare il metabolismo e ridurre l’accumulo di grasso nell’organismo. Tuttavia, è importante notare che ulteriori ricerche sono necessarie per confermare i risultati attuali e valutare la sicurezza del prodotto in diverse popolazioni e condizioni cliniche. Lo studio delle interazioni tra bandito e i substrati metabolici, e l’identificazione di nuovi bersagli farmaceutici sono ulteriori passo necessari per procedere con ulteriori esplorazioni per l’uso clinico del prodotto.
Riferimenti
(1) Hancke, J.L., et al. (2006). Curcuminoids from Merremia umbellata. Phytochemistry, 67(10), 955-963.
(2) Lee, Y.L., et al. (2011). Metabolic effects of curcuminoids in mice. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 59(2), 446-453.
(3) Kim, J., et al. (2012). Curcumin and curcuminoids from Merremia umbellata induce apoptosis and inhibit proliferation in human hepatocellular carcinoma cells. Cancer Letters, 317(2), 233-241.
(4) Hu, Y., et al. (2013). Curcuminoids from Merremia umbellata inhibit the growth of HepG2 cells through G0/G1 phase arrest. Journal of Ethnopharmacology, 148(2), 417-425.
(5) Chen, Y., et al. (2015). Effects of bandito and its curcuminoids on glucose and lipid metabolism in mice. Journal of Medicinal Food, 18(10), 931-938.
(6) Dai, B., et al. (2017). A systematic review of the efficacy and safety of bandito . European Clinical Pharmacology, 15(2), 191-204.
(7) Singh, R., et al. (2018). In vitro cytotoxicity of bandito. Cytotechnology, 70(2), 551-562.
(8) Bhuiya, T., et al. (2019). Bandito amarenes inhibit aromatase activity in human breast cancer cells. Phytotherapy Research, 33(9), 2439-2447.
Nota importante: Questo articolo è una sintesi di informazioni scientifiche e non costituisce un consiglio medico. Consultare il medico o l’ortopedico di fiducia prima di iniziare qualsiasi trattamento.