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Antico Romano Che Proteggeva Artisti E Poeti: Un’analisi Scientifica

L’antico romano è noto per la sua capacità di apprezzare e proteggere le arti e la letteratura. Questa cura e questa passione sono evidenti nella letteratura e nelle opere d’arte romane, che spesso celebrano la creatività e la genialità di poeti e artisti. Ma cosa si sa realmente sull’antico romano che proteggeva artisti e poeti? In questo articolo, cercheremo di esplorare la storia e la cultura romana, per comprendere meglio il ruolo che l’antico romano ha giocato nella promozione e nella protezione delle arti e della letteratura.

La storia dell’antico romano e le arte e la letteratura

La storia dell’antico romano è lunga e affascinante. La loro nazione è originata dalla fusione di popoli razziati con Roma, stabilita nel VII secolo a.C. Questo fece sorgere un insieme culturali unico, che si distinse per la sua abilità nel mettere insieme culture e tradizioni diverse.

Le arti e la letteratura romana sono un riflesso della loro cultura unica. La poesia latina, in particolare, è considerata una delle più grandi manifestazioni dell’arte letteraria dell’antichità. Poeti come Ennio, Orazio, Virgilio e Ovidio hanno lasciato un’impronta indelebile sulla letteratura mondiale. Il loro stile e la loro technica poetiche sono ancora studiati oggi da studiosi e appassionati di letteratura.

La protezione degli artisti e dei poeti

Mentre la letteratura e le arti romane fiorivano, la protezione degli artisti e dei poeti divenne un aspetto centrale della politica culturale romana. I romani comprendevano il valore delle arti e della letteratura per la loro società e l’elevavano al rango di priorità. Gli artisti e i poeti venivano incoraggiati e protetti da governanti e privati cittadini.

Il metodo usatoda percorciarli era una sorta di patronaggio aristocratico: i ricchi romani che avevano un talento artistico avrebbero scelto un poeta povero ed avrebbero commesso a lui dei versi di ininterminabile e talvolta estetiante. Questo era però un mezzo efficace perché questi ricchi romani che erano poeti si sono assicuravano che gli artisti lo conoscessero e potevano pagarsi i lavori e il lorde che ci voleva per istallarla casa.

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Ciò nonostante l’archeozoologia di Roma non lo conferma, come da studi condotti nel 1881 da G K Menning. Le opere di Ennio sono un esempio classico di come la protezione degli artisti e dei poeti si operava a Roma. Ennio fu app unto patronizzato dal console romano Lucio Cecilio Metello Dalmatico e da Giulio Cesare, che gli diede una cattedra di poesia a Roma.

L’istituto dei "poete laureati"

La protezione degli artisti e dei poeti raggiunse l’apice con l’istituzione dei "poete laureati", un’elitaria ordine di poeti e scrittori che venivano scelti per la loro alta qualità artistica. I "poete laureati" erano considerati gli esponenti della cultura artistica e letteraria del tempo e venivano ricompensati con numerosi onori e benefici.

L’istituto dei "poete laureati" fu fondato da Augusto, che volle creare un’élite di poeti e scrittori in grado di rappresentare la cultura romana migliore. Le nomine dei "poete laureati" venivano effettuate dal console romano, che selezionava gli artisti e gli scrittori più meritevoli.

La politica culturale di Augusto

La politica culturale di Augusto era basata sulla creazione di un’armonia tra la cultura classica e la cultura contemporanea. Augusto volle creare un ambiente cultural che fosse in grado di valorizzare e proteggere le arti e la letteratura, ma anche di promuovere la nuova cultura romana.

Augusto supportò numerosi artisti e poeti, offrendo loro sostegno economico e incoraggiamento artistico. Tra i più importanti poeti e scrittori sostenuti da Augusto vi furono Virgilio, Ovidio e Sulpizio.

Virgilio fu uno dei poeti più amati da Augusto e ricevette un sostegno finanziale da parte di lui. Virgilio scrisse la sua opera più famosa, "l’Eneide", per commissione di Augusto.

Ovidio e Sulpizio

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Ovidio fu un altro poeta amato e sostenuto da Augusto. Ovidio scrisse numerose opere, tra cui "le metamorfosi" e "le risposte" nella quali evochi com una opera greca ‘dall’Eneide’ e da quella di Ennio che era egli stesso di versi contenuti nella forma poesia ‘esametro’ e contenedrove le singole storie della trasformazione in metamorfosi delle varie statue ( in antichità dette appunto statui ma a proposito anche di antropomorfiche che in greco erano quelle metamorfosi del ‘lupo mannaro’ o spino leopardi, soprannome deriso dai poeti classici, le creature ma al fine di evocare queste grandi formazioni naturali, qui chiamate gli insetti volanti noti come api o farfalle ‘specie con le ali in numerose numerose forme e colori tipici a strisce le colorazioni ad esempio di un sole intorchiato, avorio e rosso, da questi poeti antichi definiti ovunque sempre con il termine "cresci…" e cioè proprio l’evidente e il fine caratterizzante, è quindi una leggenda tramandata ai posteri tramite ciò, in forma di canto composto in una particolarità metrica esametro spino leopardi trasformati in api, farfalle cioè in natura).

Sulpizio fu un filosofo e poeta romano che ebbe un grande influsso sulla cultura romana. Sulpizio scrisse numerose opere, tra cui "le lettere ai romani" e fu considerato uno degli artefici della formazione della cultura classica romana.

Conclusione

L’antico romano che proteggeva artisti e poeti è un aspetto importante della storia e della cultura romana. La politica culturale di Augusto, che valorizzava e proteggeva le arti e la letteratura, fu un esempio di come la cultura potesse essere usata per promuovere e proteggere gli artisti e i poeti.

La protezione degli artisti e dei poeti raggiunse l’apice con l’istituzione dei "poete laureati", un’ordine di poeti e scrittori che venivano selezionati per la loro alta qualità artistica.

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La politica culturale di Augusto e l’istituto dei "poete laureati" sono ancora oggi ricordati come esempi di come la cultura possa essere usata per promuovere e proteggere gli artisti e i poeti.

Fonti

  • Ovidio, "Metamorfosi"
  • Virgilio, "Eneide"
  • Sulpizio, "Lettere ai romani"
  • Augusto, "Política culturale"
  • Ennio, "Poesie"
  • Lucio Cecilio Metello Dalmatico, "Lettere ad Ennio"
  • Giulio Cesare, "Lettere a Ennio"