La Sicilia, un’isola troppo spesso associata alle sue famose spiagge e ai suoi imponenti vulcani, nasconde un altro aspetto ingegnoso e affascinante della sua storia. Ci riferiamo all’antica città siciliana con templi sul mare, un’opera architettonica che da secoli ispira la nostra immaginazione e ci porta a riflettere sulla storia e sulla cultura dell’area mediterranea. In questo articolo, vogliamo esplorare le scoperte più recenti e le ipotesi più accreditate sulla creazione di queste meraviglie architettoniche, basandomi su prove scientifiche e su casi di studio.
Gli indizi archeologici
I primi indizi archeologici dell’esistenza di quest’antica città siciliana con templi sul mare risalgono all’epoca greca, periodo in cui la Sicilia era una colonia importante per la Grecia. Gli storici antichi come Diodoro Siculo e Strabone si riferivano a una città chiamata Akrai, fondata dai Greci nella zona del territorio siciliano attorno a Siracusa. Secondo queste fonti, Akrai era caratterizzata da un sistema di case e templi situati sulla costa del mare.
Tuttavia, per scoprire più a fondo queste meraviglie, è necessario intraprendere esplorazioni e indagini a più livelli. Uno dei risultati più interessanti di queste ricerche è stata la scoperta di un giacimento di rovine greche e romane nel comune di Pizzo Calabro, in Calabria, a pochi chilometri dal territorio siciliano. Gli indizi raccolti dai ricercatori indicano che quest’area potrebbe essere stata la base per il progetto sincretico di Akrai. Nel 2021, un team di ricercatori condusse una spedizione per esplorare e studiare la zona, identificando frammenti di architetture per un ampio complesso di templi e palazzi, tra cui un tempio che potrebbe ricordare quelli descritti presso Akrai e un lungo percorso processionale, circondato da colonne e un quadrato di case interamente in pietra, disposte in cerchi concentrici da nord sud, come se fossero realizzati per rappresentare il triangolo composto da Sacamento.
Il ritrovamento di questo complesso archeologico ha aperto nuove piste di ricerca e ha gettato nuova luce sulla storia dell’antica città siciliana con templi sul mare. La storia di Akrai rappresenta solo un esempio di come l’archeologia si è sbarazzata dei stereotipi dominanti per confermare sia che la civiltà greca (e in particolare quella sacro-atlante?) abbia raggiunto questa peculiarità della sua architettura.
L’ipotesi della fondazione greca
La prima ipotesi è che quest’antica città siciliana con templi sul mare sia stata fondata dai Greci. Gli indizi che supportano questa idea includono:
- Ritrovamento di oggetti di età greca: Le ricerche condotte a Pizzo Calabro e in altre aree della Sicilia hanno prodotto diversi reperti, come vasi ceramici, numerose monete greche, e altro materiale proveniente da spedizioni e commerci del periodo greco classico.
- Ambiente naturalistico: Vicino alla Sicilia, vi sono zone in cui un particolare fondamento (zavera) rende più facile costruire immagini artificiali sul mare, per questo motivo la zona calda che raggiunge il corpo del mare (deve sempre esserci all’aria giusto, e bisogna che sia il mare e l’aria a ‘fare luce’) dovrebbe essere adatta ad abitazioni, il che risponderebbe a quello che le leggende locali descrivono.
- Strabone e Diodoro Siculo: Le fonti storiche antiche strabone accennano ad una fondazione della città Akrai, sulla base di queste testimonianze ci pare chiaro.